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Chiesa plebana di S. Stefano
Switzerland

La chiesa a navata unica, documentata fin dal 1078, prese l’odierno aspetto nel 1445; fu trasformata alla fine del XVI sec. mediante l’inserimento delle volte e degli archi trasversali e nel 1762-72 con l’aggiunta del presbiterio e dell’abside.

Restauri 1935; 1952-53 (Cino Chiesa), 1995-96.

Della costruzione romanica si è conservato il campanile, incorporato nell’asse mediano della facciata; alta torre di sette piani ritmati da specchiature coronate da archetti, con bifore e tetto conico. In facciata: portico a tre campate su colonne del 1645 e, a des., frammento di affresco tardogotico di S. Cristoforo.

Sopra la porta laterale des., datata sull’architrave 1445, c’è una lunetta contenente la Madonna col Bambino e due angeli.

Lungo le pareti esterne corre un fregio di archetti pensili; antiche finestre e portale nel fianco S, ora murati. Interno: vasta aula a quattro campate voltate a crociera sorrette dagli archi trasversali in mattoni che delimitano le cappelle laterali.

La quinta campata e il coro sono articolati da paraste reggenti il cornicione su cui è impostata la volta a botte lunettata.

Ricchissime decorazioni: altare maggiore neoclassico portante un tempietto a colonne eretto su disegno di Luigi Canonica; a ridosso dello stesso, cornice in stucco tardo settecentesca e notevole dipinto della lapidazione di S. Stefano, 1577-81; stalli rinascimentali per quattordici cantori, decorate con colonnine, conchiglie a lunetta e bassorilievi scolpiti a motivi ornamentali, vegetali e figurativi, opera firmata da Andrea Caratano, 1568.

Sulle pareti laterali del coro: due scene dipinte dalla vita di S. Stefano eseguite da Giuseppe Antonio Felice e Vincenzo Angelo Orelli, in cornici illusionistiche di Baldassare Orelli, 1776-77.

Prima cappella laterale S (procedendo da E a O): organo del 1953 con parapetto dipinto in tecnica camaïeu, XVII sec. Nella seconda, priva d’altare: affresco staccato della Madonna in trono, datato 1577, proveniente da una cappella votiva di Peccia. Nella terza cappella dedicata alle Anime purganti: stucchi sulla volta databili al terzo quarto del XVII sec. ; altare in stucco incorniciante l’affresco della Crocifissione con la figura frammentaria di S. Bernardino attr. alla bottega dei seregnesi, terzo quarto XV sec.; sulle pareti e sulla volta, affreschi di Francesco Antonio Giorgioli raffiguranti scene del Purgatorio e della Liberazione delle animi, 1686 ca.; paliotto in scagliola, metà XVIII sec.

Nella quarta cappella, di S. Antonio: stucchi sulla volta, datati 1666 nel cartigio centrale; affreschi con episodi della vita del santo, XVII sec.; statua del santo opera di Alfonso Insam, 1964; paliotto in scagliola, metà Settecento.

Nella quinta cappella: affreschi tardogotici raffiguranti (da sin. a des.) la Madonna, S. Sebastiano, S. Rocco e committente inginocchiato, la Madonna in trono con i SS. Sebastiano e Rocco e un’altra Madonna in trono con una santa, seconda metà XV sec.; affresco strappato con S. Sebastiano.

Sul campanile: affreschi quasi cancellati raffiguranti S. Bernardino da Siena e due figure di S. Sebastiano; gruppo scultoreo in legno della Crocifissione, XVI sec.; inferiormente, rivestimento in legno a motivi architettonici, prima metà XVII sec.

Nella quinta cappella N: dipinto di S. Martino vescovo, inizio XVIII sec.

La quarta è impreziosita da stucchi sulla volta, affreschi sulle pareti e altare in stucco con pala della Crocifissione e i SS. Orsola e Carlo, prima metà XVII sec.; paliotto in scagliola, metà XVIII sec.

Nella terza cappella, dedicata alla Madonna: prezioso altare in marmo con colonne tortili opera di Battista Moggi e Stefano Lepori, 1687; statua lignea della Madonna, prima metà XVI sec.; Misteri del Rosario dipinti su marmo da F. A. Giorgioli, 1690 ca.; sulle pareti e sulla volta, figure affrescate dei SS. Lucia, Caterina, Domenico, Pietro e angeli in cornici a stucco databili all’inizio del XVII sec.; sopra l’archivolto dell’arco, drappeggio in stucco, fine XVII sec.

Nella seconda cappella: affreschi e stucchi sulla volta; paliotto in marmo, forse appartenente all’antico altare maggiore, XV-XVI sec.; altare in stucco contenente la pala di S. Gerolamo, secondo quarto XVII sec., sotto la quale nel 1952 fu rinvenuto un affresco quattrocentesco raffigurante il “Cristo festivo” ferito dagli strumenti di lavoro, ammonizione a non lavorare di domenica; affresco strappato della Decollazione del Battista, tardo XV sec.

La prima cappella N, dedicata a S. Caterina, è del 1772: balaustra in marmo rococò; tela con il Padre Eterno e i SS. Vincenzo Ferrer e Caterina, terzo quarto XVIII sec.

 

(fonte: autori diversi (2008, seconda edizione): Guida d'arte della Svizzera italiana, a cura della Società di storia dell'arte in Svizzera (SSAS), pp. 376-377, Edizioni Casagrande, 604 pagine)

Copyright: Aurelio Ferrari
Type: Spherical
Resolution: 8000x4000
Taken: 13/10/2011
Caricate: 24/02/2012
Published: 24/02/2012
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Tags: church
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